UN Nuovo testo teatrale
- Francesco Cavallaro
- 29 gen 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Nuovo testo teatrale Ieri è andata in scena il mio nuovo dramma teatrale “Aspettando il fruscio delle foglie a febbraio”. Il titolo non c'entra nulla con quello che succede sul palco. La trama: Un uomo aspetta l'autobus. Si chiama Gigi. Sappiamo che si chiama Gigi perchè indossa una felpa con su scritto: Io sono Gigi. Non dice nulla, ogni tanto guarda a destra per scorgere l'autobus, che non arriva. Guarda nervosamente l'orologio. Sbuffa. Continua a sbuffare. Sbuffa per un'ora. IL pubblico, prima alla spicciolata, poi tutto insieme, si alza e se ne va reclamando ad alta voce il rimborso del biglietto. L'attore aspetta sempre l'autobus. Quando l'ultimo spettatore se ne va, dalla destra del palco arriva l'autobus. Nella finzione scenica l'autobus è formato da dodici attori che indossano una tutina gialla, che si tengono stretti tra di loro e si muovono a passettini. L'autobus si ferma davanti a Gigi, che si posiziona in mezzo alla fila degli attori. L'autobus riparte e esce alla sinistra del palco. L'ultimo attore della fila che impersona il mezzo pubblico ha affisso sulla schiena una pubblicità della Poltrone&sofà. Il palco rimane vuoto. Parte una musica tristissima, quella che viene usata nei film quando le persone si sparano in testa davanti al televisore spento. Mentre la musica va in crescendo, dal centro del palco una donna viene calata dall'alto, molto lentamente, tramite apposita carrucola. E' vestita da sposa. Piange. Poi ride. Poi piange. Poi ride. Poi piange. Poi ride. Poi piange. Poi ride. Poi piange. Una volta toccato il palco, la sposa inizia a cantare una struggente canzone che parla di quando gli autobus arrivavano in orario, e di come sia sempre piacevole fare l'amore di gruppo durante le gite scolastiche alle superiori. Entrano saltellando come stambecchi i dodici attori che impersonavano l'autobus. Sono sempre gialli, ma ognuno di loro ha un cartello sulla schiena con su scritto “fuori servizio”. Tutti tranne uno, che ha ancora sulla schiena la pubblicità della Poltrone&sofà. Mentre la donna si leva lentamente l'abito da sposa, i dodici attori le ballano intorno, sempre saltando come stambecchi. La donna ora ha l'abito da sposa ai suoi piedi. Non è nuda, sotto indossava una tuta da sommozzatore. Guarda gli uomini danzare intorno a lei e inizia a piangere. Poi ride. Poi piange. Poi ride. Poi piange. Poi ride. Poi piange. Poi ride. Poi piange Inizia a sollevarsi tramite apposita carrucola. Entra in scena Gigi. Vede gli uomini danzare e la donna sollevarsi, cerca di afferrarla per le caviglie ma non riesce. Emettendo un urlo disperato, prende la rincorsa e si getta dal palco, raggiungendo la terza fila e sfracellandosi tra le poltroncine. Gli uomini smettono di danzare, si strappano i cartelli dalla schiena, si rimettono in fila e escono di scena a passettini. La donna rimane sospesa, in centro al palco a quattro metri d'altezza. Sta li per un'ora. Si spengono le luci. Fine

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